Il 29 agosto 1991 viene assassinato a Palermo l’imprenditore Libero Grassi, ucciso da Cosa Nostra dopo essersi opposto a una richiesta di pizzo e divenuto simbolo della lotta alla criminalità.
A causa della sua presa di posizione, tuttavia, Libero Grassi fu lasciato da solo e criticato dalle associazioni di imprenditori siciliani.
Fu ucciso dal mafioso Salvatore Madonia con quattro colpi di pistola.
La lettera di Libero Grassi pubblicata sul Giornale di Sicilia il 10 gennaio 1991:
“Caro estortore,
Volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l’acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia.
Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere… Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo.
Per questo abbiamo detto no al ‘Geometra Anzalone’ e diremo no a tutti quelli come lui”.