A PROPOSITO DI… nr. 8 del 06/09/2017

* L’Italia e l’abusivismo: parole, parole, parole *

E dunque torniamo al tema dell’abusivismo edilizio, già qui affrontato nell’A PROPOSITO DI… nr. 6 del 14/08/2017 dal titolo * Abusivismo ed elezioni: per un pugno di voti *.

E si perchè, nel frattempo che si allontanano i riflettori dall’argomento, in questa nostra Italia pittoresca si continuano a dire delle cose ma poi, sotto sotto, se ne fanno altre, insomma il famoso predichi bene ma razzoli male, ma per la gioia di nostri concittadini che commettono illeciti e per le urne di chi ci s-governa nei vari livelli amministrativi.

Dopo essersi inventati “l’abusivismo di necessità”, che non esiste nemmeno su Marte, ci hanno parlato di voler combattere con le ruspe (quelle di Salvini? chissà) qualsiasi abuso, ed infatti…

Questi i due episodi da segnalare, grazie a “la Repubblica” in edicola oggi, a pagina 9, con gli articoli di Mauro Lissia, “Via il sovrintendente anti cemento” la Sardegna allo scontro col governo, e di Alessia Candito, Fermò lo scempio di Punta Scifo, denunciata, che vi consiglio di leggere.

Praticamente nel primo articolo la Regione Sardegna, a guida PD, va contro lo STATO, rappresentato dal sovrintendente regionale ai beni paesaggistici e architettonici Fausto Martino, reo di essere ormai diventato “l’argine istituzionale più solido all’avanzata del cemento”.

I fatti: l’Assessore sardo all’urbanistica, Cristiano Erriu, PD, “ha inviato al ministro dei beni culturali Franceschini una nota dai toni risentiti per chiedere la testa del sovrintendente Martino, un atto senza precedenti nella storia dell’autonomia sarda. L’accusa rivolta al dirigente statale è di essersi espresso pubblicamente contro la politica urbanistica dell’amministrazione Pigliaru e di aver difeso con zelo eccessivo il vincolo di inedificabilità dei trecento metri dal mare dalle richieste dei costruttori, in testa la Sardinia Resort del Qatar: «Ha pregiudizi – è scritto nella lunga nota – e con lui è difficile qualsiasi interlocuzione, d’ora in poi con Martino non parleremo più».

Bella la risposta del Sovrintendente Martino: «Non sapevo che manifestare opinioni fosse un reato, comunque in questi anni non ho fatto altro che chiedere il rispetto delle norme, mi pagano per questo».

La domanda ora è: lo STATO starà al fianco di un suo rappresentante istituzionale o vinceranno come sempre gli interessi di pochi e lo scempio per tutti?

Altra storia dalla Calabria, dal pezzo di Alessia Candito, dove invece qui un rappresentante dello STATO, il sovrintendente ai beni culturali Mario Pagano se la prende con l’archeologa Margherita Corrado ordinando che non “NON DEVE PIÙ LAVORARE” per la Sovrintendenza tramite una formale direttiva.

Ma perchè tutto questo?

L’archeologa con “le sue denunce ha impedito che un villaggio turistico distruggesse l’area di Punta Scifo, preziosa baia ai piedi del tempio di Hera Lacinia a Crotone” e “per questo hanno chiesto il processo per il sovrintendente Pagano e altre cinque persone”.

Margherita Corrado commenta così: «Stanno cercando di farmi terra bruciata attorno. E questo solo perché ho denunciato» ed ancora «Questo per me significa smettere di lavorare – dice l’esperta – Ad assegnare le consulenze per scavi o monitoraggi è direttamente la Sovrintendenza, oppure soggetti cui la Sovrintendenza imponga la supervisione archeologica per un determinato lavoro. Con questa direttiva, anche loro non potranno avere rapporti con me».

Qui la domanda è: lo STATO rimuoverà dall’incarico un suo rappresentante INDAGATO per ABUSO o asseconderà le sue direttive ad personam contro una professionista che denuncia certi scempi “autorizzati”?

Io nelle due vicende sto con il sovrintendente Fausto Martino in Sardegna e con l’archeologa Margherita Corrado in Calabria, sperando che la legalità stavolta vinca, visto che quasi mai è così.

Credo però che, come queste due storie, tante altre in giro per il Bel Paese facciano gridare allo scandalo.

Chissà quante qui in Ancona e dintorni?

Sono sicuro che ci sono ed allora non basta solo scandalizzarsi bisogna COMBATTERLE e DENUNCIARLE.

Io ci sarò, vediamo in che modo…WORK IN PROGRESS!

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