“Ancona e il turismo, che fare?”
Ancona non è mai stata una città spiccatamente turistica, ma potrebbe tranquillamente esserla grazie alle sue potenzialità.
Anche gli “esperti” concordano su questo.
Da tanti anni, ed anche negli ultimi mesi con iniziative di qualche associazione, si pensa che la zona da sviluppare in questo senso sia il Colle Guasco, anche per il fatto che abbia il porto vicino, quindi i potenziali turisti sono già lì, di passaggio ma da poter far tornare mostrandogli, nell’attesa dell’imbarco, le nostre bellezze..
Anche io la penso così, ma sarebbe ora di passare dalle parole ai fatti, meno convegni e più azione.
Qualche tempo fa, circa 6 anni fa, forse ingenuamente, scrivevamo queste cose, che all’epoca, trovavano concordi parecchie persone.
Le ripropongo di seguito:
“Focus sul centro storico: il colle Guasco. Il ritorno delle sedi istituzionali di Ancona a palazzo degli Anziani può rappresentare l’occasione per una riflessione che coinvolga anche gli altri Enti territoriali (Sovrintendenze ed altri organi decentrati dello stato, l’Università, la Curia Arcivescovile) per un piano di recupero di lungo respiro.
Va realizzata una fotografia realistica delle problematiche, delle emergenze, e delle concrete possibilità di intervento nel cuore antico di Ancona.
Rispetto alla ricostruzione, occorre fare una verifica su cosa resta da fare e quantificarne i costi, valutando cosa può fare il Comune anche in collaborazione con altri soggetti, pubblici e privati.
Nel contempo è necessario effettuare un bilancio sull’applicazione della legge speciale sul terremoto, in particolare se sono state completate le procedure di riassegnazione agli ex proprietari delle unità immobiliari, per avere la possibilità di regolarizzare tutte le posizioni ancora in sospeso e quantificare con puntualità il fondo rientro “centro storico”.
Va verificato l’uso previsto dell’ex caserma Fazio e ripensato l’intero complesso dell’area del convento S. Francesco, eventualmente mettendolo in sicurezza e riaprendolo al pubblico come area archeologica, in attesa di definire ed attuare il suo recupero…..
…..Occorre coordinare gli assessorati alla Cultura, al turismo, alle attività economiche ed al patrimonio affinché, consultando i portatori di interesse, siano messi in rete e valorizzati le realtà culturali ed i beni storico-architettonici della città, compresi quelli di proprietà ecclesiastica, con l’obiettivo di aumentarne fruibilità e qualità del prodotto culturale.”
Bè sarà passato qualche anno, ma le trovo ancora attuali, ovviamente con le dovute correzioni e sviluppo di quelle ipotesi trascorso questo lungo, al giorno d’oggi, periodo di tempo.
Insomma, si può fare…WORK IN PROGRESS.