Le ultime decisioni del Governo in emergenza coronavirus vedranno l’assegnazione di buoni spesa per le famiglie in difficoltà: 400 milioni che saranno distribuiti ai comuni e si aggiungeranno ai 4,3 miliardi del fondo di solidarietà, grazie ad un’ordinanza della Protezione Civile.
Sappiamo che il contributo di solidarietà alimentare (buoni spesa) per far fronte all’emergenza Coronavirus e aiutare chi è in difficoltà economica per la città di Ancona sarà pari a 533.544,77 €.
Ma come si potranno richiedere i buoni spesa, e chi ne avrà diritto?
Mentre tutti gli altri Comuni si stanno organizzando in modo autonomo per studiare le forme migliori di distribuzione dei “buoni spesa“, ad Ancona si attendono “istruzioni” in merito, di “capire” cosa fare e di “sapere” chi ne ha diritto, come scritto in un post su Facebook dal Sindaco e dalle dichiarazioni dell’Assessore di riferimento.
Il Sindaco ha dichiarato: “Nulla è stato indicato“…
Nella nostra città avviene sempre questo impasse in tutti i provvedimenti che investono di responsabilità ed autonomia i Comuni, anche in quelli prima di questa emergenza sanitaria.
SENZA alcun intento polemico, ecco alcune considerazioni e suggerimenti per come procedere ed individuare le modalità per la distribuzione delle risorse messe a disposizione, in base a quanto già si sa sul tema, e per dare un aiuto concreto alle famiglie il prima possibile.
Siamo in una crisi che, ricordo, è stata definita come la più grave dalla Seconda Guerra Mondiale.
C’è bisogno di prendere decisioni che spettano all’Amministrazione comunale che dovrebbe governare questa città e senza cadere ogni volta dal “pero“.
Come già detto dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e dal Ministro Gualtiero per quanto riguarda la distribuzione saranno i comuni stessi a deciderla: potranno erogare buoni spesa per i generi alimentari, pubblicando online la lista dei negozi in cui poter spenderli, o potranno comprare direttamente generi di prima necessità e affidarne la distribuzione alle reti di volontariato che già lavorano per le singole Amministrazioni.
Alcuni Comuni, ad esempio, utilizzeranno per la distribuzione delle spese acquistate direttamente dalle Amministrazioni, la Protezione civile comunale.
Tutto ciò è stato ribadito dal Sindaco di Bari e presidente Anci Antonio Decaro che ha affermato: «Ogni città si organizzerà come crede, secondo i bisogni del proprio territorio: alcuni Comuni consegnano il cibo già cucinato a domicilio, altri portano le buste con i generi alimentari, altri distribuiscono buoni spesa».
Per quanto riguarda chi ne ha diritto, la precedenza dovrà essere data alle famiglie che NON percepiscono già un sostegno pubblico (come il Reddito di cittadinanza), cioè a quei lavoratori messi in ginocchio principalmente dall’emergenza legata alla pandemia. La platea dovrà essere invididuata tra i nuclei familiari più esposti ai rischi derivanti dall’emergenza epidemiologica, con priorità, appunto, per quelli NON già assegnatari di sostegno pubblico.
Anche questo è un criterio già stabilito al momento della creazione del fondo di solidarietà alimentare.
In conclusione penso che le linee guida da seguire ci siano e si possano prendere queste decisioni:
– Chi potrà fare richiesta di questi contributi?
Tutte le persone che si sono trovate in difficoltà economica a seguito dell’emergenza coronavirus. Con priorità per coloro che NON hanno altre forme di sostegno dello Stato e/o comunali, quindi al di fuori delle persone già seguite. Credo debba essere necessaria un’autocertificazione che dichiari che le difficoltà sono strettamente legate all’emergenza coronavirus. Questi documenti verranno controllati dall’Ente in un secondo momento.
– Come dovranno essere distribuiti?
Prevalentemente in formato digitale, secondo modalità che dovranno essere definite il prima possibile dagli uffici preposti. Ed ovviamente, per tutti coloro che NON hanno possibilità o NON sono in grado di utilizzare strumenti digitali, dovrà essere prevista la distribuzione di buoni cartacei.
Questi alcuni suggerimenti operativi, ovviamente la decisione sarà della Giunta, questo è un semplice contributo.
NON perdiamo tempo in polemiche, NON è questo il momento.
Gianluca Quacquarini
Consigliere Comunale Ancona
https://gianlucaquacquarini.wordpress.com