(In collaborazione con Stefania Pancioni)
In un momento delicato e così difficile, come quello che ormai la popolazione sta vivendo a livello mondiale, ci si aspetterebbe che i nostri rappresentanti politici usassero un linguaggio chiaro, trasparente e privo di qualsiasi sterile polemica.
Che la Sanità pubblica regionale negli ultimi 10 anni sia stata vessata a favore di quella privata NON è cosa nuova purtroppo, ma durante questa emergenza ci si è forse illusi che le cose sarebbero cambiate e, perché no, in meglio.
Invece, con delibera n. 360 del 18 marzo 2020 (DGR0360_20), la Regione Marche stanzia a favore delle strutture private per far fronte alla emergenza sanitaria, un importo pari a 2 milioni di euro, mentre destina agli ospedali Asur, esclusi Pesaro e Torrette, 1 milione di euro.
Quando comitati, associazioni ed altri fanno notare l’anomalia ed l’iniquità di tale ripartizione, il Presidente Ceriscioli accusa gli stessi di diffondere comunicazioni false e di creare al tempo stesso un allarmismo ingiustificato.
A breve distanza però, segue una nuova delibera di giunta, la n. 387 del 27 marzo (DGR0387_20), che riformula i rapporti con il privato convenzionato revocando la delibera n. 359 del 17 marzo (DGR0359_20), che regola l’accordo con le Ville private, e che rivede sostanzialmente la stessa delibera n. 360, eliminando il precedente vincolo dei 2 milioni di euro a loro favore, facendo così tornare centrale il ruolo dell’Asur.
Da cittadini ci chiediamo: qual è il senso di tutto questo?
Se i comitati, le associazioni e chi si interessa di Sanità pubblica NON avesse fatto notare questo fatto incredibile in piena emergenza Coronavirus, sarebbe stata emanata la seconda delibera che sostanzialmente corregge l’anomalia riscontrata?
O sarebbe passato tutto in cavalleria e sempre a vantaggio del privato?
E inoltre vorremmo sapere: i 100 posti letto per cui il 22 marzo ci si era rivolti al Dott. Bertolaso e che ogni giorno erano collocati in un posto diverso fino a trovare la loro collocazione definitiva – a quanto ci è dato di sapere – alla fiera di Civitanova, quando realmente partiranno?
Non doveva essere un’operazione veloce da completare nel giro di 10 giorni?
Ancora NON si capisce perché NON sia stato scelto un ospedale tra i tanti dismessi per poter realizzare tali posti di terapia intensiva, così che una volta finita l’emergenza si potrebbero trasformare in normali posti letto e inoltre cosa ha portato a scegliere di renderli temporanei e di affidare la raccolta fondi ad un’associazione privata…
Tante domande che per ora probabilmente NON avranno risposta, ma speriamo che il prossimo Consiglio regionale che sarà eletto vorrà “indagare” e chiarire.
Sappiamo anche che “il dopo” emergenza dovrà inevitabilmente portare a ripensare la politica sanitaria italiana che si è dimostrata, per le scelte fatte negli ultimi anni dalle Regione, fragile ed impreparata.
Siamo tutti “letteralmente” nelle mani volenterose di medici, infermieri, operatori socio sanitari, servizi ausiliari, raider, operatori ambientali, addetti alle pulizie, volontari nei più disparati settori e tanti altri ancora che cercano di affrontare questa emergenza, nel migliori dei modi.
Rispettiamoli pretendendo chiarezza, trasparenza e anche ammettendo, nel caso ci fossero, di aver fatto errori.
Gianluca Quacquarini
Consigliere Comunale Ancona
https://gianlucaquacquarini.wordpress.com
.. che senso ha?….nessuno Scienziato degno di tale nome può/potrà mai affermare che questo periodo terribile…che questo virus ignoto…faccia diventare improvvisamente sensibili, intelligenti, lungimiranti, umani…chi non lo è mai stato prima di questa epidemia…anzi il rischio è che la condizione psichica di Alcuni ….ahimé…peggiori!!!!Inviato da smartphone Samsung Galaxy.
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