Sulle spiagge libere il Comune di Ancona contro le linee guida della Regione Marche

Con l’Ordinanza n. 2/202 del 5 giugno scorso (Ordinanza integrativa sull’utilizzo del demanio marittimo per finalità turistiche e ricreative ai fini della prevenzione e della gestione dell’emergenza covid-19) [TESTO Ordinanza] il Comune di Ancona si conferma ancora una volta un unicum in tutto il territorio italiano e marchigiano.
Infatti anche con questa ordinanza e nel silenzio assordante dei più l’Amministrazione dorica va contro le direttive nazionali e regionali usando le proprietà comunali, e quindi pubbliche e di tutti, come fossero della sola Giunta che le può gestire a proprio piacimento.
Ecco i maggiori punti di contrasto con le direttive del Governo e della Giunta Regionale.
Con la DGR 568/2020 del 15 maggio la Giunta Regionale [TESTO Delibera] recepiva le varie previsioni dei DPCM emanati fino a quel momento ed emanava le “Linee guida operative per la prevenzione, gestione, contrasto e controllo dell’emergenza COVID-19 negli stabilimenti balneari e spiagge libere” valide per la Regione Marche.
Tra le altre prevedeva che: “I Comuni potranno emettere ordinanze di DIVIETO DI ACCESSO alle spiagge nelle ore notturne (verosimilmente dalle 00.00-06.00) per ragioni di sicurezza e pubblica incolumità, limitatamente alle aree in concessione demaniale, al fine di non vanificare le attività di disinfezione adottate in base alle presenti linee guida.” e NON prevedendo nessun divieto di accesso per le spiagge libere appunto perché libere.
E cosa prevede l’ordinanza 2/2020 del Comune di Ancona in totale contrasto con la Regione Marche?
Che: “E’ fatto divieto di accedere alle spiagge nei tratti di arenile liberi durante le ore notturne, dalle ore 21:00 alle ore 06:00.”
Quindi un divieto ancor più stringente da quello previsto dalla Regione Marche per le aree in concessione sulle spiagge libere?
Ma si può andare così in contrasto con le norme dettate da un Ente superiore come la Regione ma soprattutto contro ogni buon senso?
Vietare la spiaggia libera? Quando poi la Regione parla di divieto di accesso sui tratti in concessione che sono altri? Mah.
Ma la massima contrapposizione si raggiunge quando nell’ordinanza del 5 giugno del Comune si dice (punto 5): “Parte dei posti ombrellone e telo mare collocati nei tratti di arenile liberi di Portonovo e Mezzavalle, per un numero massimo di 40 posti persona suddivisi in 5 posti ombrellone (4 persone per ogni posto ombrellone per un totale di 20 persone) ed in 10 posti telo mare (2 persone per ogni posto telo mare per un totale 20 persone), potranno essere riservati ai clienti degli operatori delle attività ricettive insediate nella baia di Portonovo che non siano titolari di concessioni ad uso stabilimento balneare.
Ma cosa prevede la DGR 568/2020 del 15 maggio la Giunta Regionale conforme al DPCM governativo?
Al punto CONCESSIONE TEMPORANEA DI FASCE DI SPIAGGE LIBERE: In via eccezionale, in relazione alle limitazioni imposte ai titolari degli stabilimenti balneari e delle attività di bar e ristorazione ai fini del contenimento del contagio da Sars-Cov-2, I Comuni o le Autorità competenti, possono valutare di assegnare in concessione temporanea le fasce di spiaggia libera di lunghezza massima pari a 25 metri lineari contenute tra due spiagge in concessione ovvero fasce di spiaggia libera confinanti con una singola concessione balneare per un massimo di 12 metri al fine di attrezzarle garantendone il corretto utilizzo in coerenza con le presenti linee guida. I Comuni o le Autorità competenti, possono altresì valutare di assegnare in concessione temporanea le aree di spiaggia libera confinanti ad attività di bar o ristorazione per
consentire il posizionamento di tavoli all’aperto fino a un massimo di 100mq.
Dunque le Linee guida della Regione prevedono tutto il contrario di ciò che prevede il Comune: la Regione parla di concessioni temporanee a chi ha già una concessione confinante e/o bar ristoranti nella stessa situazione, limitrofi ciò alla spiaggia libera.
E il Comune che fa? Invece di una Concessione temporanea, come tra l’altro prevede la Legge, usa un’ordinanza per dare dei posti a chi NON ha concessioni confinanti ma genericamente ad operatori turistici della SOLA baia.
Quindi NON solo una cosa MAI vista ne sentita in Italia ma con la beffa di attuare una concorrenza sleale tra operatori turistici…perché mai infatti un operatore turistico del poggio, del centro NON può portare, in questo obbrobrio che hanno deciso, un suo cliente a Mezzavalle e/o Portonovo?
In conclusione: come sempre Ancona è governata in altro modo rispetto alle altre città italiane e marchigiane e si usa la cosa pubblica come fosse ad uso dei nostri amministratori con la complicità ed il silenzio dei più.
Noi NON ci stiamo perché da sempre siamo al fianco dei cittadini, TUTTI e non solo di alcuni, e sempre ci saremo.
Quello che si sta consumando con le spiagge libere è un vero e proprio scandalo, l’ennesimo, della Giunta Mancinelli ai danni degli anconetani.

Gianluca Quacquarini
Consigliere Comunale Ancona
https://gianlucaquacquarini.wordpress.com

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