“Il CUP non funziona più! Basta promesse: ci vuole un ripristino celere, la malattia non aspetta” (di Stefania Pancioni)

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Stefania Pancioni, candidata consigliere regionale alle elezioni Marche 2020, questo articolo sul problema del CUP per la prenotazione di prestazioni sanitarie nella Regione Marche dove è ormai impossibile prendere appuntamenti. Buona lettura! ___________________________________________________________________________________________
IL CUP NON FUNZIONA PIÙ!
IL SERVIZIO SANITARIO DELLE MARCHE NON ADEMPIE AI PROPRI OBBLIGHI. VOGLIAMO UN RIPRISTINO CELERE E NON SOLO PROMESSE, LA MALATTIA NON ASPETTA.
Tutti sappiamo che il servizio di prenotazione visite ed esami tramite CUP- peraltro gestito con appalto esterno a privati- soffre da anni di ritardi e disservizi, che ostacolano la fruizione della sanità pubblica, favorendo di fatto l’alternativa delle prestazioni a carattere privatistico, cosiddette attività intramoenia.
L’emergenza Covid ha determinato inevitabilmente la sospensione degli esami e delle visite già programmate. Alla ripresa delle attività – sia pure con le nuove modalità che ne hanno causato un inevitabile rallentamento, comunque teoricamente superabile con il preannunciato ampliamento degli orari ed incremento degli organici – l’Asur ha chiesto alla maggioranza degli utenti di provvedere autonomamente ad effettuare nuove prenotazioni, invece di riprogrammare in automatico tutti gli appuntamenti “saltati” .
Ciò comporta di per sé un aggravio per i malati, ma la cosa veramente grave ed insopportabile è che ancora oggi, a mesi dalla emergenza, risulta sostanzialmente impossibile ottenere le prestazioni necessarie.
Il servizio di prenotazione telefonica NON FUNZIONA, per cui risulta inevitabile recarsi personalmente nelle strutture sanitarie anche solo per prenotare. Ciò contro ogni regola di buonsenso e di prudenza in relazione ai rischi di diffusione del covid 19, creando inutili assembramenti ed un maggior pericolo di contagio per gli utenti ed i dipendenti dell’ azienda.
A ciò si aggiunga che non è comunque possibile prenotare prestazioni entro un tempo ragionevole , se non accettando sedi a notevole distanza, addirittura fuori provincia, assegnate a prescindere da qualunque valutazione sulle condizioni fisiche del paziente. Questo naturalmente penalizza i non abbienti, gli anziani soli e le persone invalide, che non hanno modo di affrontare questi veri e propri viaggi.
LE AGENDE SONO PIENE. LE AGENDE NON SONO DISPONIBILI
È la replica che viene opposta ad ogni protesta. E anche le varie soluzioni offerte dagli operatori riguardo alla scelta di tipologia di impegnativa (UBDA ecc) si traducono solo in perdite di tempo per ulteriori pratiche burocratiche, senza che ne consegua alcun vantaggio.
Ciò che crea maggior sconcerto in tutto ciò è il fatto che chi si rassegna invece ad usufruire di prestazioni a pagamento nelle stesse strutture sanitarie , può ottenere appuntamenti in tempi molto brevi, spesso già il giorno seguente.
Il principale mandato istituzionale dell’Asur Marche, quello di “garantire in modo costante ed uniforme la salute dei cittadini residenti all’interno della Regione “ (atto aziendale Asur Marche di cui alla L.R. n.13/03) risulta così in sostanza disatteso.
Osserviamo che è stato recentemente annunziato lo stanziamento da parte del governo di altri 12 milioni di euro per il potenziamento del CUP Marche; contestualmente, a pochi giorni dalle elezioni la Regione ha trionfalmente annunciato la partenza di un nuovo sistema di “prenotazione delle prenotazioni”, tramite la piattaforma PRE NOTA, che “consentirà la prenotazione, obbligatoria, del giorno e dell’orario di accesso ai servizi di Centri prelievo e Sportello CUP Salesi”.
Già oggi abbiamo provato ad usare tale sistema, che richiede iscrizione tramite Spid e non risulta ancora neanche pienamente operativo. Si torna così ad attaccarsi al telefono, ad aspettare per ore. Così non va! È chiaro comunque che una soluzione informatica lascia ulteriormente escluse le fasce più deboli della popolazione, e non può di per sé rappresentare la soluzione ai nostri problemi.
Chiediamo pertanto:
– Trasparenza sulla destinazione dei nuovi fondi statali dedicati, perché non vadano sprecati come i molti stanziamenti precedenti per il CUP;
– Sostanziale potenziamento del servizio di risposta telefonica del CUP, con costanti verifiche dei tempi di risposta;
– Comunicazione della percentuale di utenti che, dopo aver richiesto prestazioni sul servizio CUP, desistono e si rivolgono a visite ed analisi private;
– Modifica del sistema di ricerca delle disponibilità che operi su base provinciale anziché regionale, e con percorrenza massima predefinita;
– Fissazione di una migliore correlazione tra gli orari dedicati a prestazioni pubbliche e quelli dedicati alle prestazioni private intramoenia delle stesse strutture, per ridurre lo scandaloso divario dei tempi di attesa fra le due opzioni.

di Stefania Pancioni *

* (Candidata consigliere regionale alle elezioni Marche 2020 per il Movimento 5 Stelle nella Provincia di Ancona)

Pancioni2

Un pensiero su ““Il CUP non funziona più! Basta promesse: ci vuole un ripristino celere, la malattia non aspetta” (di Stefania Pancioni)

  1. Hai talmente tanta ragione Cara Stefania….che i più  preferiscono fissare un appuntamento con strutture private… ahimé!!!!Inviato da smartphone Samsung Galaxy.

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