Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, le conclusioni dell’interessante “Indagine sul sottoutilizzo dei Filobus” nel Comune di Ancona effettuata da Daniele Ballanti* e dallo Spazio Civico “La nostra Ankon”. Il dossier mette in evidenza come l’acquisto dei nuovi mezzi sia stato quantomeno incauto. Sotto potete leggere appunto le conclusioni della corposa indagine fatta mentre QUI trovate l’indagine completa, Buona lettura!
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Conclusioni indagine Filobus
Acquisto filobus 2011-2012
Nel 2011 da Conerobus vengono avviate le procedure per l’individuazione e l’acquisto di tre filo-snodati 18 metri Solaris Trollino (costo 2.200.000 euro, capienza 132 passeggeri ) e sei filobus Ansaldo Breda 12 metri a chilometro zero, immatricolati nel 2002 a Nancy, e ricusati, tenuti fermi in deposito a Cannes per 10 anni (costo 1.800.000 euro, cadauno 300.000 euro, capienza 59-60 passeggeri) e presentati ad Ancona come “nuovi”.
Afferma il Presidente Papaveri nel 2015 ed oggi il 6 ottobre 2021 sui filobus 12 metri Ansaldo Breda: “Allora la scelta di filobus di dodici metri era coerente con l’impiego in città sulla linea 1/4, come sempre era avvenuto fino a quel momento“. Tuttavia i filobus presenti in quel momento erano i Menarini Monocar 201-2 di 12 metri del 1983, con capienza originaria di 113 passeggeri, ridotti nel 2001 a seguito di ammodernamento a 107, quindi non consoni ai filobus impiegati in “quel” momento.
Viene subito da chiedersi come sia stato possibile il solo pensare, e poi procedere all’acquisto, di filobus piccoli di soli 60 posti al posto dei vecchi filobus da radiare che trasportavano ognuno ben 107 passeggeri e come per anni il Presidente Conerobus e l’Assessore al Trasporto pubblico, interpellati sulla richiesta di fornire spiegazioni sul conico sottoutilizzo dei filobus, affermassero sempre altre motivazioni senza fare riferimento al vero motivo del sottoutilizzo.
Utilizzo dei filobus dal 2012 ad oggi
Dal 2012 i filobus Ansaldo Breda 12 metri hanno percorso come media 56.000 km circa, i filobus snodati Solaris 18 metri il triplo, 152.000 km. Nel 2020 i filobus snodati 18 mt hanno percorso circa 11.000 km, gli autobus snodati 18 mt ben tre volte tanto, 30.000 km circa.
Evidenze dei dati:
- i Filobus Ansaldo Breda sono costantemente sottoutilizzati (media di soli 6.000 km annui);
- i Filobus snodati Solaris sono più utilizzati del “piccoli” Breda (media 11.000 km nel 2020);
- I Bus 18 metri (vetusti ) sono utilizzati tre volte di più rispetto i filobus 18 metri (media 30.000 km nel 2020).
- Ansaldo Breda appena 6.000 km, Solaris il doppio (11.000 km) ma comunque un terzo rispetto ai vecchi bus a metano, ben 30.000 km….
Considerazioni
Tasso di utilizzo effettivo: Per anni è stato chiesto più volte al Comune e a Conerobus con interrogazioni scritte perché i filobus siano stati sempre e visivamente sottoutilizzati ma non è mai stata fornita una riposta ritenuta esaustiva perché troppo fumose ed evasive. Le risposte fornite sia dall’Azienda che dall’Assessore al Trasporto Pubblico, anche a mezzo stampa, spostavano sempre l’attenzione dalla evidente carenza cronica (da anni) del sottoutilizzo dei filobus agli annunci per il futuro con la futura “circolare filoviaria” come a voler mettere la sordina ad un evidente fallimento sull’effettiva mobilità sostenibile attuata. Il “rendimento” di una filovia e la ricaduta sulla qualità dell’aria nell’ambiente urbano si misura infatti non sull’estensione in chilometri delle semplice linea aerea, ma sulla reale circolazione effettiva di tutti i mezzi filoviari circolanti in ogni ora del giorno, da mattina a sera, ovvero tasso di utilizzo effettivo. Dei nove filobus di Conerobus infatti solo il 50% circa è stato costantemente e correttamente utilizzato, l’altro 50% è stato esercitato con autobus snodati con un’età media assai avanzata. Per non parlare dell’utilizzo dei vecchi autobus a gasolio ancora impiegati mentre i filobus non inquinanti sono stati tenuti in deposito (i chilometri percorsi sono dati incontrovertibili).
Troppi stop al servizio filoviario: Troppo spesso si è provveduto a ricorrere agli stop al servizio filoviario (anche più di 30 giorni) per motivi che in altre città sono ovviate con soluzioni semplici se l’obiettivo è quello di assicurare un corretto e pieno esercizio di una filovia. Interruzioni del servizio per lavori stradali, occupazione di una corsia, ecc… sono ovviabili grazie alla tecnologia che i filobus di Conerobus possiedono, come l’abbassamento automatico delle aste dei filobus per staccarsi dalla linea aerea e utilizzare la marcia autonoma per percorrere tratti non alimentati da corrente (appunto ad esempio per lavori in strada). Nel caso di lunghi lavori sarebbe stato sufficiente sezionare un tratto della linea aerea per togliere l’alimentazione elettrica: una volta superato l’ostacolo le aste possono riagganciarsi automaticamente sotto le “campane” o “tegolini” opportunamente posizionati in vari punti della linea aerea. Ad Ancona di questo presidio molto utile c’è n’è uno solo per senso di marcia, cioè uno ogni 5.5 km. Anche questa carenza non consente di utilizzare a pieno questa tecnologia utile a mantenere attivo l’esercizio della filovia.
Organizzazione rigida dei turni: Giustificare il sottoutilizzo dei filobus addirittura a causa della differenzazione del servizio tra orario a scuole aperte e a scuole chiuse evidenzia casomai una mancanza di adeguata organizzazione dei turni, oltre ad aver acquistato filobus troppo piccoli di solo 60 posti e quindi non idonei a sostituire i precedenti filobus e a soddisfare la necessità di avere maggiori capienze.
Carenza di indirizzo sul TPL: Se i dati evidenziano chiaramente il sottoutilizzo del servizio di mobilità filoviaria a presa diretta (l’unica senza smaltimenti futuri di batterie che la scienza ancora non ha risolto senza ricadute nell’ambiente e che è la più indicata in una città con molte salite anche ripide non percorribili da autobus a batterie) è sembrato anche una carenza di indirizzo sul trasporto pubblico che spetta al decisore politico e soprattutto di controllo sul raggiungimento degli obiettivi a breve, a medio e lungo termine. Sempre che si voglia individuare il vulnus e una delle cause principali che causa il sottoutilizzo perenne del servizio filoviario da troppi anni.
Conclusioni
La filovia è un’infrastruttura dei cittadini di Ancona che andrebbe fatta funzionare a pieno regime da mattina a notte e tutti i giorni festivi compresi e con TUTTI i filobus su strada contemporaneamente. I dati ufficiali evidenziano che:
- sono confermati sia l’evidente sottoutilizzo dei filobus che le mancanze del Comune a ritenere prioritario il trasporto pubblico sostenibile per eccellenza, cioè i mezzi elettrici a presa diretta (non a batteria);
- scelte sbagliate sugli acquisti: nel 2012 è stato pianificato l’acquisto di filobus da 12 mt inidonei a garantire la sostituzione con i precedenti filobus, sempre da 12 mt, sulla principale affollata linea cittadina, solo 60 posti rispetto ai 107 dei vecchi filobus;
- ripetuti silenzi sugli interessi dei cittadini: per anni alla domanda sul sottoutilizzo dei filobus Conerobus e il Comune hanno sempre risposto in modo evasivo e chiudendosi dietro a: “valutazione che attengono alla autonomia manageriale della società” e spostando l’attenzione dalla carenze agli annunci “in futuro avremo la circolare filoviaria” (tra l’altro già presentata in passato da altre persone mezzo stampa);
- organizzazione e gestione di Conerobus sull’utilizzo dei filobus con molti vulnus;
- ipocrisia sulle scelte sostenibili: per anni il Comune non ha mai reso pubblico su come abbia esercitato il controllo sulla società nella quale ha potere di indirizzo e controllo politico;
- uso leggero di soldi pubblici del contribuente: filobus acquistati con soldi pubblici – dei contribuenti – e spesi male perché scelti filobus inidonei per capienza e per dieci anni tuttora sottoutilizzati (solo 6.000 km annui)ì;
- danno all’ambiente causa l’uso di più autobus vetusti dato i pochi filobus sulla linea 1/4 con conseguenti emissioni inquinanti che sarebbero state inferiori se fossero stati acquistati filobus idonei alle esigenze della filovia di Ancona;
- infine, come evidenziato anche dal rapporto del sindacato FIT CGIL, problemi non risolti quali mancanza di precedenze semaforiche per i bus, lotta alla sosta selvaggia e lo smantellamento delle corsie preferenziali dagli Archi a piazza Cavour, percorribili allora in pochi minuti.
Daniele Ballanti
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*Daniele Ballanti e il Trasporto Pubblico
- è profondo conoscitore del trasporto pubblico anconetano da ben oltre 40 anni;
- collaborò nel Tavolo Comune – Conerobus sull’applicazione dei primi tagli al TPL nell’anno 2011 indetto dal Sindaco Fiorello Gramillano e partecipanti il Presidente Conerobus Sandro Simonetti e il Direttore Fratalocchi. In quell’occasione i vertici di Conerobus proposero la chiusura del servizio serale con la corsa delle 22.55; Ballanti ritenendo non opportuna quella proposta propose al Tavolo di accordarsi per l’ultima corsa alle 23.45, indicando nello sfoltimento di alcune corse troppo frequenti su altre linee per permettere il “pareggio dei tagli in chilometri”. Proposta accolta dal Sindaco;
- propose il ‘Sistema a Cerchi’ nel 2012, proposta di riordino del sistema di trasporto pubblico cittadino partendo dalle “famose” circolari filoviarie riprese poi da altri soggetti negli anni seguenti;
- pubblicò 2019 per i 70 anni della Filovia Dorica pubblicò ‘Storia del trasporto pubblico dal tram a cavalli al ‘Sistema a Cerchi’;
- ha collaboratori nel settore TPL con il quale si confronta costantemente i cui nomi sono protetti da necessaria privacy.