Dopo dieci anni dell’attuale amministrazione, Ancona si è sempre più ripiegata su se stessa, ridotta alla marginalità ed incapace di compiere scelte strategiche nell’interesse dei propri cittadini soprattutto nel campo della rigenerazione urbana, culturale e sociale.
L’attuale coalizione di maggioranza, del tutto fuori della realtà, ha come visione futura la continuità di questo solco tracciato negli ultimi due lustri.
Ancona non merita questo.
Ancona ha bisogno, invece, di un progetto chiaro e lungimirante per il proprio futuro.
Non basta più l’uso massiccio della demagogia per cercare di carpire il consenso con una cospicua spesa pubblica per feste, attività ricreative, attrazioni varie per la solita ristretta cerchia mentre i problemi veri della città e le legittime aspettative dei cittadini restano sullo sfondo e privi di risposte concrete.
È evidente da molti anni che la città sta facendo notevoli passi indietro.
Questa deriva, insieme alla inesorabile avanzata delle destre che propongono il medesimo approccio nel governo della cosa pubblica, va democraticamente fermata alle prossime elezioni comunali.
Per questo serve discontinuità.
Lo dobbiamo ai cittadini che ora stanno toccando con mano le conseguenze delle mancate risposte alle loro legittime necessità.
C’è innanzitutto bisogno di restituire ad Ancona il suo naturale ruolo di guida politico-istituzionale e di rafforzarne il peso nell’intero territorio regionale e provinciale.
Riteniamo che ciò possa avvenire soltanto se la città saprà rendersi protagonista di un cambiamento vero, attraverso scelte chiare e utili a tradurre in termini amministrativi le grandi sfide del presente e del futuro, declinate dall’Agenda 2030.
Temi che ora possono essere sviluppati, grazie alle ingenti risorse messe a disposizione dall’Unione Europea, anche e soprattutto sui territori.
Ci chiediamo, dunque: se non ora, quando?
È questo il momento, per Ancona, di definire un nuovo modello di sviluppo, in grado di tenere insieme le ragioni dell’ambiente e dell’economia, della cultura e dell’educazione, dell’attenzione ai giovani e di un welfare universalistico.
Parliamo di ecologia integrale: l’unica dimensione possibile, nel mondo in cui viviamo, per garantire salute, lavoro e benessere ai singoli cittadini e alle comunità.
Ancona, con le sue robustissime tradizioni culturali, con la sua storia di civismo, con il suo tessuto sociale diffusamente innervato di associazionismo e volontariato, può e deve vincere queste sfide.
Occorre essere, al contempo, ambiziosi e umili.
Disponibili al confronto e generosi.
C’è l’esigenza e la responsabilità di dare tutti il nostro contributo per costruire, insieme, una prospettiva diversa per Ancona, nutrita di una cultura politica moderna che sia in grado di occuparsi di tutta la comunità e di tutti i luoghi del territorio nell’ottica della sostenibilità.
Proprio in virtù di questa responsabilità che si avverte, consci del fatto che la buona politica è frutto dell’agire collettivo pensiamo che si debba cambiare al più presto la prospettiva futura di questa città per venire incontro ai bisogni reali dei cittadini offrendo loro cuna vera alternativa rispetto al già visto.
Per fare ciò serve l’intelligenza e la passione di tante cittadine e cittadini, ed in particolare delle nuove generazioni, preoccupati per il bene comune anche quando non direttamente impegnati in politica per dare un futuro migliore alla nostra città.
Ho sempre creduto che costruire un fronte più ampio possibile di alternativa alla maggioranza di centro e al centrodestra in Ancona fosse la strada giusta per offrire soluzioni e programmi per poter governare veramente la nostra città e non solo per spot.
Considero per ciò quella di Francesco Rubini l’unica novità in campo ad Ancona in termini di proposte per la città e per questo lo sostengo e sarò candidato nella lista di Altra Idea di Città dando così continuità alle battaglie che insieme abbiamo condotto sia dentro che fuori il Consiglio comunale.
Siamo pronti ad affrontare la campagna elettorale che non sarà fatta al grido di “dobbiamo battere le destre”, ma per dare la possibilità ai cittadini di votare qualcosa di concreto per il cambiamento di questa città che negli ultimi dieci anni è arretrata.
Entro in questo progetto come componente di Area Costituente “verso il Partito del Lavoro” in pieno accordo con il Coordinatore nazionale della stessa, Simone Bartoli.
Il nostro OBIETTIVO, oltre che dare risposte concrete agli anconetani, dovrà essere anche quello, come più volte mi è capitato di dire, di riportare i tantissimi astenuti delle ultime tornate elettorali alle urne.
Senza voto non c’è nessuna soluzione ai problemi delle famiglie, nessuna democrazia rappresentativa, nessuna partecipazione.
Non votare vuol dire rinunciare a un diritto.
Non è la soluzione, è una resa.
Vincono sempre gli stessi…
Si parte!
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𝙂𝙞𝙖𝙣𝙡𝙪𝙘𝙖 𝙌𝙪𝙖𝙘𝙦𝙪𝙖𝙧𝙞𝙣𝙞
𝘊𝘰𝘯𝘴𝘪𝘨𝘭𝘪𝘦𝘳𝘦 𝘊𝘰𝘮𝘶𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘈𝘯𝘤𝘰𝘯𝘢
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